
La Canapa: storia e sviluppo di una delle piante più discusse della storia
La canapa o cannabis è una pianta di origini antichissime!
Il più antico manufatto ritrovato è proprio un pezzo di stoffa di canapa risalente al 8000 a.c.
La canapa ha così tanti utilizzi possibili che la sua coltivazione si diffonde da subito in tutto il mondo, data anche la sua capacità di adattarsi a qualsiasi condizione ambientale e quasi qualsiasi terreno. Prima dell’avvento del proibizionismo si usava la canapa per fare la carta e non gli alberi lasciando così intatte le foreste che oggi soffrono il disboscamento.
Un altro degli usi delle fibre di questa meravigliosa pianta era nel campo tessile, si producevano infatti corde e vele per le navi che andavano a scoprire i nuovi mondi. Anche Colombo aveva infatti vele e corde in canapa a bordo dei tre famosissimi vascelli con i quali ha scoperto le Americhe!
In Cina uno dei padri fondatori della medicina includeva la canapa come cura per tantissimi disturbi anche gravi già nel 2700 a.c.
Cosa ha portato quindi questa pianta ad essere additata come una piaga rendendola così illegale per tanto tempo? Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare negli anni trenta quando la canapa era ampiamente utilizzata dalle principali industrie cartiere, automobilistiche, edilizie e di vernici.
La stessa Ford aveva realizzato una macchina con la carrozzeria in fibra di canapa che risultava essere più leggera e resistente della lamiera in ferro. Inoltre l’etanolo di canapa faceva da combustibile per le macchine e da solvente per le vernici. Tutto questo però andava contro gli interessi di due potenti aziende: la catena di giornali di William Randolph Hearst che utilizzava invece gli alberi per la produzione di carta con un processo particolarmente aggressivo in cui venivano impiegati molti solventi chimici derivati dal petrolio.
Solventi forniti dalla potente DU PONT (dal nome del chimico francese che ha fatto nascere l’azienda). Queste due società, appoggiate dai magnati del petrolio hanno così iniziato una vera e propria guerra contro la canapa e i suoi derivati attaccandola nel suo unico punto “debole”: gli effetti psicotropi dovuti dal THC, principio attivo in essa contenuto.
Fu così portata avanti una campagna volta a dipingere la canapa come una pianta che portava all’euforia e ad azioni incontrollate da parte di chi ne faceva uso. I governi mondiali furono così costretti a rendere illegale l’uso e la coltivazione della canapa favorendo così l’avanzata incontrastata del petrolio e tutti i suoi derivati. Solo negli ultimi anni si sta rivalutando la canapa per i suoi effettivi e comprovati benefici in moltissimi campi e come sostituto eco-sostenibile del petrolio in moltissimi campi.